Nella delicata fase di vita delle donne che affrontano la menopausa, è molto frequente un fastidioso “effetto collaterale”: ingrassare. Aumento di peso e menopausa, infatti, sono strettamente collegati per via di una serie di fattori metabolici dei quali si parlerà in questa guida, scritta in collaborazione con gli esperti di Farcomed, un’azienda che da generazioni si occupa della preparazione galenica di prodotti nutraceutici e cosmeceutici che contribuiscono al benessere fisico.
Aumento di peso in menopausa: cause e funzionamento del metabolismo
Tra i disturbi più frequenti per la donna in menopausa vi è l’aumento di peso. Non si tratta solo di un inestetismo fisico, ma anche di un fattore di rischio per la salute e il benessere psicofisico: l’accumulo di grasso corporeo, infatti, favorisce lo sviluppo di problematiche cardiovascolari e malattie croniche basate sull’adiposità (diabete, osteoporosi, osteoartrosi, demenza) e influisce sul benessere delle ossa, delle articolazioni e dei muscoli.
Fortunatamente, è possibile prevenire il sovrappeso se si segue un regime alimentare sano e si pratica attività fisica regolarmente.
Il ruolo degli ormoni in menopausa
Il primo fattore imputabile all’aumento di peso è il cambiamento ormonale. È il ruolo degli ormoni, infatti, uno dei primi responsabili dei cambiamenti fisiologici associati alla menopausa, che vengono influenzati dagli estrogeni. Questi ormoni steroidei aiutano a preservare il mantenimento della funzione dei tessuti e degli organi riproduttivi durante tutte le fasi di sviluppo e riproduzione della donna.
Se gli estrogeni compromettono il loro ruolo protettivo durante la menopausa, avvengono dei cambiamenti nel corpo femminile. Inoltre, gli ormoni sessuali endogeni influenzano il profilo lipidico durante le fasi di pre-menopausa e post-menopausa a causa dei recettori per estrogeni e androgeni che si trovano nelle cellule adipose viscerali e nel tessuto adiposo sottocutaneo.
L’invecchiamento dei tessuti e i cambiamenti ormonali favoriscono l’aumento dell’accumulo di grasso periferico – in particolar modo nella zona dei glutei e del femore – imputato agli estrogeni ovarici. Sono gli androgeni, invece, che contribuiscono all’accumulo di grasso nell’addome.
Dall’eccesso di androgeni si apre la strada alla sindrome metabolica, che coinvolge il metabolismo lipidico disregolato e l’obesità, che si manifestano durante la fase di transizione alla menopausa. Ma la ridistribuzione del grasso avviene a causa della diminuzione dei livelli di estrogeni.
La sindrome metabolica in menopausa
Il metabolismo dei lipidi e il conseguente aumento delle concentrazioni di metaboliti degli acidi grassi, pertanto, sono correlati allo sviluppo della sindrome metabolica per le donne in post-menopausa, la responsabile dell’alterazione del metabolismo del glucosio, dell’ipertensione, dell’obesità, degli alti livelli di colesterolo e trigliceridi.
L’aumento dell’adiposità viscerale addominale in questa fase particolare nelle donne è la conseguenza dell’inattività della funzione ovarica e la diminuzione della produzione di ormoni sessuali a base di steroidi.
Il metabolismo degli acidi grassi subisce un’alterazione, favorendo la formazione di grasso corporeo viscerale nel tessuto adiposo dei glutei e dell’addome.
Massa magra e metabolismo basale
Un altro fattore che influenza la composizione corporea nell’età della menopausa è la perdita di massa corporea magra, soprattutto nella zona del tronco e degli arti inferiori. I muscoli perdono tono e aumenta il rischio di cadute, fratture e disabilità funzionale.
Quando massa magra e muscolo scheletrico perdono volume, avviene l’alterazione del metabolismo basale: si tratta della quantità di energia (ossia il dispendio calorico giornaliero) di cui il corpo ha bisogno per mantenere attive le funzioni vitali. Tra queste fanno parte anche la regolazione della temperatura corporea, la contrazione e il rilassamento muscolare, la respirazione, la circolazione sanguigna, la crescita cellulare, le funzioni del cervello e dei neuroni.
È dalla massa magra e dal muscolo scheletrico che l’organismo attinge il suo fabbisogno energetico; ma se la donna perde massa magra, diminuisce il valore percentuale del suo metabolismo basale e il corpo spende meno energia – e brucia meno calorie – per i processi vitali.
Ad incidere sull’accumulo di tessuto adiposo e al rallentamento del metabolismo basale è anche la diminuzione dell’attività della tiroide, dovuta al calo degli estrogeni e del progesterone. La tiroide, nel pieno delle sue funzioni, agisce sul metabolismo corporeo e aumenta il fabbisogno calorico quotidiano.
Soluzioni al cambiamento di peso in menopausa
Prima, durante e dopo la menopausa, dunque, le donne ricorrono ai molti rimedi per mantenersi in forma e dimagrire velocemente. Di certo fare sport aiuta, sono molti gli esercizi per dimagrire che si trovano anche in rete, e cercare di fare molto movimento durante il giorno aiuta a dimagrire camminando. Ma non basta.
È necessario adottare uno stile di alimentazione sano e ipocalorico, a base di proteine, vitamine, fibre e molti liquidi. Preferire i prodotti per dimagrire agli alimenti ricchi di carboidrati e zuccheri complessi aiuta a ridurre l’assunzione di cibo e di calorie e favorisce la perdita di peso. Per conoscere a fondo i rimedi, si consiglia di consultare il sito di Farcomed, azienda specializzata nel dimagrimento e nel mantenimento della forma fisica anche grazie ai validi integratori alimentari che stimolano il metabolismo basale.