Avviare un’attività di business costituisce il sogno nel cassetto delle nuove generazioni che vogliono guadagnarsi da vivere, investendo buona parte dei loro risparmi economici per costruire una vera e propria fonte di guadagno redditizia. Il settore gastronomico è quello maggiormente preso in considerazione dagli aspiranti imprenditori che, sempre più numerosi, intendono investire le proprie fatiche nell’industria alimentare. Così, la produzione di conserve in barattolo, specie quella di marmellata, è in forte crescita nel Paese, segnando picchi di iscrizioni al Registro delle Imprese, sia al nord che al sud Italia.
Quali sono i passi fondamentali per avviare un’attività di produzione di marmellata? E soprattutto, come farlo in maniera legale?
L’accordo con i coltivatori e i terreni di proprietà per un’accurata selezione delle materie prime
La produzione di marmellata rappresenta una fonte di guadagno non solo per chi coltiva alberi da frutto, ma anche per migliaia di persone appassionate del settore gastronomico che inaugurano sempre più aziende produttrici di confetture, dal promettente potenziale di guadagno economico. Chi vuole intraprendere questo tipo di attività, deve innanzitutto conoscere i vantaggi relativi alla produzione di conserve. Un ragionamento di tipo economico va preso in esame per cercare di intercettare prodotti di buona qualità al miglior prezzo in commercio, in modo tale da poterli trasformare, con il minimo impiego di risorse, in un prodotto conservato di grande qualità.
Il semplice fatto di stringere accordi con i coltivatori diretti consentirà al titolare del business, ad esempio, di cominciare al meglio la propria attività di produzione. Qualora si possieda un orto, un ettaro di terreno dove sia possibile coltivare in prima persona la materia prima da trasformare in confettura, esso rappresenterebbe, inoltre, un vantaggio a favore di un’attività impegnata nel settore alimentare, redditizia e destinata a durare a lungo.
La lavorazione di prodotti freschi e genuini
La conservazione di marmellata in barattolo avviene tramite la lavorazione di materie prime di semplice reperibilità in tutta la Penisola. I frutti coinvolti nel processo di elaborazione delle confetture più comuni e più apprezzate da una variegata gamma dei consumatori sono le pesche, le albicocche, le ciliegie, i mirtilli, i frutti di bosco, le fragole, i fichi, l’uva, etc. Una buona ipotesi da prendere in esame per cominciare, fin da subito, a rendere redditizia la propria attività, è quella di basare il proprio impegno lavorativo sulla produzione di confetture biologiche, o comunque non alterate dal punto di vista chimico nella loro naturale freschezza e genuinità.
L’importanza di un laboratorio per la realizzazione di prodotti originali e genuini
Per intraprendere al meglio un’attività di produzione di marmellate che siano potenzialmente apprezzabili in commercio, occorre che il titolare dell’azienda provveda all’affitto o all’acquisto di uno spazio da adibire a laboratorio, all’interno del quale poter lavorare, con l’ausilio di strumenti adeguati, la materia prima a disposizione. Con l’aiuto di una figura esperta pronta a stabilire con il titolare dell’azienda quali sono i vantaggi, i costi, i servizi annessi ad un’attività di laboratorio, il titolare del business potrà avere i mezzi per iniziare ad incrementare la visibilità dell’azienda.
I costi di un laboratorio variano a seconda di determinati fattori, i quali possono essere legati al posto in cui si stabilisce un’attività, ai metri quadri a disposizione all’interno della struttura adibita alla lavorazione della frutta, alle potenzialità in termini economici che un laboratorio ben attrezzato può offrire al titolare (le macchine per la lavorazione della frutta si possono acquistare su Agristorecosenza.it). La stragrande maggioranza di queste ipotesi va presa in considerazione per poter basare totalmente la produzione di marmellata su un servizio in grado di offrire prodotti originali e soprattutto genuini sotto l’aspetto qualitativo.
La creazione di punti vendita
Insieme all’acquisto o all’affitto di un laboratorio che servirà al personale esperto nella produzione di marmellata per lavorare al meglio i prodotti, occorre che l’imprenditore crei un vero e proprio punto vendita, dove poter distribuire le confetture ad una variegata gamma di consumatori. Nella maggior parte dei casi, i punti vendita sono annessi al laboratorio. In altri, i negozi sono dislocati in luoghi diversi dai laboratori e si trovano soprattutto a ridosso delle zone considerate punti nevralgici di un determinato quartiere, strada, centro cittadino.
Il Registro delle Imprese e le norme HACCP
In ultimo, non meno importante passo per chi vuole intraprendere la carriera di imprenditore nella produzione di marmellate ad ampio raggio, c’è da salvaguardare l’aspetto burocratico. Per consentire alla propria attività di essere totalmente in regola con la legge, bisogna innanzitutto iscriverla al Registro delle Imprese, adempiendo a tutti gli obblighi di tipo legislativo che possano consentire all’attività di rispettare le norme della burocrazia.
L’adozione delle norme HACCP che riguarda l’igiene e la salvaguardia della qualità degli alimenti, insieme ad una dichiarazione che attesti la titolarità di un’attività commerciale impegnata nella distribuzione di prodotti alimentari, sono gli ulteriori procedimenti da espletare per poter diventare, nel minor tempo possibile, un vero e proprio protagonista dell’imprenditoria alimentare.